FORUM INTERNAZIONALE “STORIA E FUTURO – I SITI UNESCO IN ITALIA E BULGARIA”

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La seconda edizione del Forum Internazionale “Storia e Futuro – I siti UNESCO in Italia e Bulgaria” si è tenuto lo scorso 7 ottobre presso il Museo di Storia Nazionale a Sofia.

La conferenza è stata patrocinata dal Ministero della Cultura della Repubblica di Bulgaria e organizzata da Confindustria Bulgaria, dall’Ambasciata d’Italia in Bulgaria, da ITA-Agenzia Sofia, dall’Istituto Italiano di Cultura a Sofia, in collaborazione con la Camera degli Architetti in Bulgaria e la Camera dei Costruttori in Bulgaria e il Museo Nazionale di Storia.

Inoltre, è stata supportata dagli sponsor: l’azienda Associata Cantine Edoardo Miroglio, l’azienda Associata Si Vending Spot, l'azienda H2O, Glavbolgarstroy (GBS) e Love 2 Design nonché dai media partner dell’evento: BTA, BNR e Stroitel.

La conferenza: saluti ufficiali d’apertura e panel istituzionale

La giornata di lavori è iniziata con i saluti di apertura da parte del Ministero degli Esteri bulgaro Ivan Kondov; dell’Ambasciatrice d’Italia in Bulgaria, S.E. Giuseppina Zarra; della Vice Ministro della Cultura bulgara Amelia Gesheva; del Presidente Roberto Santorelli; del Capo Gabinetto Politico del Ministero del Turismo Veselina Panova; del Presidente della Camera degli Architetti in Bulgaria, Arch. Vladimir Milkov, del Presidente della Camera dei Costruttori in Bulgaria, Ing. Iliyan Terziev e del Presidente della Camera degli Architetti Sofia Oblast, Borislav Vladimirov.

ivor0374Il Presidente Santorelli, nel suo discorso di apertura ha sottolineato come “Avere qui l'Industria, le Associazioni, le Camere, le Istituzioni è un segnale di unione e di volontà nel preservare questi patrimoni, non solo come simboli della nostra identità culturale, ma anche come risorse preziose per lo sviluppo economico e sociale.

A seguire si è svolto il panel istituzionale, moderato dall’architetto Desislava Dimitrova, che ha coinvolto Mariassunta Peci, Responsabile del Dipartimento Relazioni Internazionali della Direzione Generale, Segreteria del Ministero dei Beni Culturali della Repubblica Italiana; Arch. Petar Dikov, Presidente dell’Unione degli Architetti in Bulgaria e l’arch Lubka Deneva, rappresentante della Camera dei Costruttori.

Durante il panel si sono discussi diversi temi, a partire dalla Giornata Internazionale dell’Architettura, che si è celebrata proprio lo scorso 7 ottobre. Inoltre, si sono approfonditi i temi e le sfide del settore nell’attuale situazione economico-politica. Infine, i relatori hanno illustrato il tema UNESCO, con un focus sulla 47° sessione del Comitato del Patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 2025, la quale si svolgerà proprio in Bulgaria.

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Il secondo panel – i siti UNESCO in Italia e Bulgaria

Il secondo panel è stato aperto dalla Direttrice di ITA-Agenzia Sofia Chiara Petrò ed è stato focalizzato sulla presentazione da parte di esperti bulgari e italiani di alcuni siti UNESCO dei due Paesi, moderati dall’arch. Desislava Dimitrova.

muzei-336I Sassi di Matera – Dott. Francesco Foschino

I Sassi di Matera sono il centro storico della città composto da due antichi quartieri costruiti su un canyon, chiamato gravina. Sul lato opposto della gravina si trova un parco naturale con tracce di insediamenti neolitici e chiese rupestri, ovvero scavate nella roccia. La particolarità di Matera è la roccia calcarenitica, che permette lo scavo di abitazioni e contemporaneamente fornisce materiale da costruzione. Le grotte, scavate dall'uomo e non naturali, erano utilizzate per diversi scopi: cantine, depositi, frantoi e, in seguito al sovraffollamento del XIX secolo, molte furono convertite in abitazioni.

A causa della propaganda politica dell’epoca, nel tentativo di modernizzare il paese, il centro storico di Matera venne evacuato negli anni '50 e la popolazione fu trasferita in case moderne, lasciando la città vecchia abbandonata. Il centro storico divenne proprietà dello Stato, con l’80% delle abitazioni appartenenti al Demanio. Già nel 1971 fu indetto un concorso per il recupero della città, e nel 1986 una Legge Speciale del Parlamento italiano sancì la volontà di ripopolare la zona, restaurando le infrastrutture e incentivando i privati a ristrutturare gli edifici abbandonati.

I lavori di restauro sono iniziati 30 anni fa e continuano ancora oggi, con il recupero di circa tre quarti delle abitazioni. Nel 1993 Matera è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’UNESCO e nel 2019 è stata Capitale Europea della Cultura. Oggi, grazie a ristrutturazioni che hanno trasformato antiche grotte in hotel, bar, ristoranti e spa, Matera è rinata come importante meta turistica internazionale.

muzei-357La Gestione della conservazione preventiva dell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci – Dott.ssa Michela Palazzo

L’Ultima Cena, presso il refettorio della Chiesa e Convento domenicano d Santa Maria delle Grazie a Milano, è un dipinto murale realizzato a secco, con una tempera grassa (legante misto di olio e uovo). Inoltre ai due strati di intonaco, classicamente utilizzati per i dipinti murali, Leonardo aggiunse uno strato di imprimitura a base di biacca e olio. Tale tecnica conferisce una fragilità materiale che, nel caso dell’Ultima Cena, è stata aggravata dalle condizioni ambientali registrate nel corso dei secoli nel refettorio. Dall’inizio del Settecento sono documentati ben nove restauri al Cenacolo, anche se sono state trovate tracce di interventi ancora precedenti. In passato però il restauro era inteso come rifacimento e completamento delle parti mancanti o deteriorate: per questo gli interventi si risolsero molto spesso nella ridipintura di intere porzioni dell’opera. Dal Novecento, invece, i restauri si sono limitati al consolidamento e al trattamento delle lacune.

Alla luce dei risultati delle indagini che sono proseguite per anni, è stato messo a punto un progetto di intervento sull’ambiente e, ovviamente, sull’edificio in quanto parte integrante di esso. Questo progetto è stato frutto del lavoro interdisciplinare di un’èquipe di storici dell’arte, restauratori, architetti, esperti scientifici appartenenti al Ministero per i Beni culturali, alle Università, al CNR, ad altri enti di ricerca pubblici e privati, sotto la direzione e con il coordinamento dell’Istituto centrale del restauro.

Nel refettorio non è stato installato nessun impianto di condizionamento ma solo di filtraggio dell’aria ed un sistema di aperture e chiusure alternate di porte a vetri interne agli ambienti attigui al Refettorio, oltre al provvedimento del tutto nuovo di un accesso controllato del pubblico per gruppi di non più di 25 persone per volta. Per tale motivo oggi la conservazione del dipinto è affidata ad un condizionamento costante dell’atmosfera del refettorio (Temperatura, Umidità Relativa e livello di inquinanti entro parametri stabiliti) e ad un controllo costante dei parametri ambientali e al contingentamento del numero di visitatori. Anche l’aspetto statico-strutturale della parete dell’Ultima Cena è oggetto di costanti monitoraggi attraverso sonde che rilevano eventuali spostamenti e vibrazioni. La prevenzione è attuata anche tramite controlli periodici delle superfici dell’Ultima Cena.

muzei-400La Cattedra UNESCO “Architectural Preservation and Planning in Heritage Cities” e il Sito Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale dell’Umanità – Dott.ssa Elena Fioretto

La Cattedra è parte del programma UNESCO UNITWIN, creato nel 1992 per promuovere reti universitarie internazionali e condivisione di conoscenze, con l'obiettivo di potenziare la capacità istituzionale, informare i decisori politici, creare iniziative didattiche e contribuire all’arricchimento dei programmi universitari. In Italia si contano 46 Cattedre UNESCO, mentre nel mondo sono 950.

La Cattedra UNESCO “Architectural Preservation and Planning in Heritage Cities” del Politecnico di Milano si trova a Mantova la quale, insieme a Sabbioneta, sono patrimoni UNESCO dal 2008. Nel 2007 è stato approvato dai due Comuni il Piano di Gestione che serve da strategia operativa per la tutela e valorizzazione del patrimonio, coinvolgendo diversi soggetti portatori di interesse. Le azioni includono il monitoraggio, la collaborazione con enti pubblici, la partecipazione a progetti di valorizzazione e bandi di finanziamento.

Alcuni progetti chiave descritti sono la valorizzazione del Parco Culturale dei Laghi di Mantova e delle Mura di Sabbioneta, oltre alla creazione di una ciclovia tra le due città. Diventa quindi fondamentale il ruolo della trasmissione del patrimonio attraverso iniziative educative, promozione e comunicazione del sito. Il Piano di Gestione non si limita alla sola conservazione fisica, ma include anche progetti educativi, come quelli rivolti alle scuole, e di promozione turistica. Attualmente è in corso un Piano di Interpretazione basato sul metodo dell'Heritage Interpretation, che mira a comunicare meglio il significato storico e culturale del sito a visitatori e cittadini.

I siti UNESCO in Bulgaria sono stati 4 presentati dagli esperti, i quali hanno raccontato al pubblico presente le sfide nella gestione e nella conservazione dei patrimoni, nonché la necessità di investire sulla valorizzazione e promozione di queste opere, per far si che vengano riconosciute a livello mondiale.

13Tomba tracia di Kazanlak – Dott. Momchil Marinov

La tomba tracia di Kazanlak è una tomba “ad alveare” (tholos) a volta in mattoni che si trova vicino alla città di Kazanlak, nella Bulgaria centrale. La tomba fa parte di una grande necropoli reale tracia nella Valle dei sovrani traci, vicino alla loro antica capitale Seuthopolis, in una regione dove si trovano più di mille tombe di reali e membri dell'aristocrazia tracia. Il monumento risale al IV secolo a.C. e dal 1979 è stato inserito nella lista dei siti protetti dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. I dipinti di questa piccola tomba sono i capolavori artistici meglio conservati della Bulgaria del periodo ellenistico.

La tomba è decorata con pitture murali che raffigurano una coppia tracia durante un banchetto funebre rituale. Il sito comprende un corridoio che conduce a una camera rotonda a cupola, entrambe dipinte con affreschi dai colori rossastri. Il murale principale mostra una coppia seduta su sedie ornate. Intorno a loro, altre persone partecipano a una processione, mentre musicisti suonano e cavalli vengono rappresentati in varie situazioni. Per preservare questi dipinti delicati, la tomba originale non è accessibile al pubblico, ma è stata realizzata una replica esatta per permettere le visite.

muzei-454Chiesa di Boyana – Arch. Desislava Dimitrova

La chiesa di Boyana, situata alla periferia di Sofia, è composta da tre edifici costruiti in epoche diverse: il primo nel X secolo, il secondo nel XIII secolo, e il terzo nel XIX secolo. La chiesa è rinomata per i suoi affreschi del 1259, considerati una delle collezioni più importanti di pittura medievale. Questi dipinti, sebbene ispirati al canone bizantino, si distinguono per la loro espressività e armonia.

Dal punto di vista architettonico, la chiesa è un classico esempio di chiesa a croce greca con cupola, decorata con ricchi dettagli in ceramica. L'integrità del sito è garantita da un parco creato nel 1917, che protegge la chiesa dagli effetti del traffico moderno. Le tre fasi costruttive della chiesa sono state conservate e restaurate, mantenendo la sua autenticità storica. I restauri, completati nel 2008, hanno incluso la pulizia e conservazione degli affreschi interni e l'implementazione di un sistema di climatizzazione per preservare la struttura.

La gestione della chiesa è regolata dalla legge bulgara sul patrimonio culturale e da specifiche istruzioni adottate nel 1989 per la sua protezione, che assegnano responsabilità allo Stato, alle istituzioni locali e ai proprietari.

muzei-472Il Cavaliere di Madara - Prof. Dr. Ing. Dobrin Denev

Il Cavaliere di Madara è un rilievo scolpito su una scogliera alta 100 metri, situato vicino al villaggio di Madara, in Bulgaria nord-orientale. Rappresenta un cavaliere che trionfa su un leone ed è considerato uno dei monumenti più significativi del Primo Impero Bulgaro, databile agli inizi dell'VIII secolo, prima della conversione al cristianesimo nel IX secolo. Accanto al rilievo si trovano iscrizioni che raccontano eventi storici tra il 705 e l'801 d.C., relativi ai regni di famosi khan come Tervel, Kormisos e Omurtag.

Il rilievo è situato all'interno di una riserva archeologica che ospita monumenti risalenti fino a 2000 anni fa, garantendo la sua protezione. Tuttavia, presenta problemi di conservazione legati all'erosione della roccia a causa di fenomeni atmosferici e biologici. Sono stati condotti studi approfonditi per valutare la stabilità della roccia e suggerire interventi di conservazione, ma la situazione rimane critica. Un progetto internazionale avviato nel 2007 ha cercato soluzioni per preservare il rilievo.

La gestione della proprietà è regolata dalla Legge sul patrimonio culturale bulgara, che stabilisce procedure per la protezione e la promozione dei beni culturali. Sono in vigore misure di protezione specifiche per il Cavaliere di Madara, e sono necessari interventi proposti dal progetto internazionale del 2007 per garantirne la conservazione.

12Chiese rupestri di Ivanovo – Dott. Evgeni Georgiev

Nella valle del fiume Roussenski Lom, vicino al villaggio di Ivanovo, si trova un complesso di chiese, cappelle, monasteri e celle scavate nella roccia, risalente al XII secolo. Questo sito è significativo poiché i primi eremiti iniziarono a scavare le loro abitazioni e luoghi di culto in questo periodo. Le pitture murali del XIV secolo, provenienti dalla Scuola di Tarnovo, dimostrano un'eccezionale abilità artistica e rappresentano un importante risultato nell'arte cristiana dell'Europa sud-orientale.

Gli affreschi delle chiese di Ivanovo superano in espressività altri monumenti storici, in particolare quelli del periodo paleologo. Queste opere, pur seguendo un approccio neoclassico, mostrano un distacco dai canoni bizantini e presentano legami con l'arte ellenistica, con una preferenza per il nudo, il paesaggio e un’ambientazione architettonica drammatica. I cinque monumenti storici di questo gruppo, risalenti al XIII e XIV secolo, hanno aperto la strada allo sviluppo della maestria artistica del Secondo Stato bulgaro (1187-1396).

Le chiese rupestri di Ivanovo hanno mantenuto l'autenticità della loro forma e sostanza. I lavori di conservazione delle pitture murali del XIII e XIV secolo sono stati completati con un approccio che ha privilegiato la conservazione originale. A seguito di un crollo nel XX secolo, i dipinti murali della chiesa sepolta di Sant'Arcangelo sono stati recuperati e trasferiti su un nuovo supporto. Dal 1965, il sito è protetto come “Riserva” e la sua gestione è regolata dalla Legge sul Patrimonio Culturale bulgara. Questa legge stabilisce le procedure per la protezione e la promozione del patrimonio culturale immobile, inclusi piani di conservazione e gestione per i beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale.

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